Fondatore: Luigi Snozzi
Docenti: Giacomo Guidotti / Stefano Moor
Assistenti: Elia Antognini Andrea Langlois
Coordinatore: Michele Gaggetta
Invitato: Solano Benítez
Ospiti: Martin Boesch / Patrick Bonzanigo / Mario Botta / Alberto Caruso / Raffaele Cavadini / Sophie Delhay / Elli Mosayebi / Nicola Navone
Il Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso è parte integrante del processo pianificatorio avviato da Luigi Snozzi nel 1979 per l’omonimo Comune, oggi quartiere di Bellinzona.
Se in passato i partecipanti al corso hanno indagato temi d’interesse per lo sviluppo di Monte Carasso, dal 2013 il Seminario si occupa di un territorio più vasto affrontando un tema di stringente attualità: l’aggregazione dei Comuni del Bellinzonese, avvenuta nel 2017. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica così da promuovere un riordino territoriale attento all’insieme e al contempo rispettoso delle singole specificità, affinché l’aggregazione non divenga un semplice atto politico-amministrativo. Si auspica che il processo di aggregazione della nuova Bellinzona investa sufficienti risorse economiche, politiche e sociali di questa regione, a favore di una pianificazione territoriale condivisa ed aggregata. Una pianificazione che sappia (ri)mettere al centro del dibattito le questioni spaziali proprie dell’architettura.
Dopo avere proposto nel 2013 un masterplan ed enunciato i principi su cui si fonda, di anno in anno il Seminario approfondisce specifiche aree strategiche del comprensorio, verificando e se necessario modificando le ipotesi iniziali: assumere le montagne, veri e propri “parchi verticali”, come limiti trasversali della città; riconoscere il parco fluviale come spina centrale che struttura, nella sua autonomia, l’intera agglomerazione; porre chiari limiti allo sviluppo longitudinale della città per contrastare l’occupazione illimitata della valle; bilanciare vuoti e pieni nel processo di densificazione urbana; introdurre spazi urbani orientati perpendicolarmente alla valle, per consentire alla città di viverne anche la dimensione trasversale e non più solo quella longitudinale.
Dal 2014 al 2024 sono stati affrontati vari temi con diversi contenuti pubblici e privati: la definizione delle porte nord e sud della città, la riqualifica di alcuni quartieri, la riorganizzazione del centro città da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta, il ridisegno degli spazi lungo l’asse ferroviario, la progettazione di uno degli interventi di rinaturazione del fiume Ticino in atto, il collegamento dei quartieri della sponda destra con il parco fluviale, la nuova fermata del treno regionale Tilo in piazza Indipendenza con la riorganizzazione degli spazi pubblici circostanti.
L’edizione 2025 del Seminario conferma la volontà di continuare la riflessione sullo sviluppo urbano della nuova Bellinzona approfittando dell’occasione offerta dal dislocamento delle officine ferroviarie ad Arbedo-Castione. Questo spostamento infrastrutturale libera una vasta area centrale a ridosso della stazione AlpTransit che la città intende trasformare in un nuovo quartiere a contenuto misto. Il lavoro seminariale sarà sostenuto dagli studi già elaborati sul comparto e dovrà occuparsi della nuova connessione con il tessuto urbano e in particolare del riuso delle strutture e tracce preesistenti. Il Seminario avrà il carattere di atelier di progettazione e sarà seguito dai docenti con il contributo di architetti ed esperti esterni.
Quest’anno, per la conferenza pubblica finale, il Seminario ha l’onore di ricevere l’architetto paraguaiano Solano Benítez, figura di riferimento dell’architettura latino-americana contemporanea. La conferenza avrà luogo nella serata di giovedì 17 luglio 2025.
Al termine del Seminario il corpo insegnante, con l’aiuto degli invitati Solano Benítez, Mario Botta, Alberto Caruso e Raffaele Cavadini, discuterà i progetti elaborati dai partecipanti in una critica finale pubblica.
Il Seminario sarà concluso da un evento speciale: la presentazione, organizzata in collaborazione con l’USI-Accademia di architettura, del volume Constructed Geo- graphies: Paulo Mendes da Rocha, a cura di Jean-Louis Cohen e Vanessa Grossman, pubblicato in occasione della grande esposizione allestita nel 2024 alla Casa da Ar- quitectura di Porto. L’evento offrirà l’occasione per discutere, con la co-curatrice del volume e altri prestigiosi invitati, il lascito dell’opera del grande maestro brasiliano, legato a Luigi Snozzi da un profondo rapporto di amicizia e di stima.